Un altro presidio sanitario a rischio: La Farmacia

Tutti ci rendiamo ormai conto di quanto esponenziale sia attualmente il livello di crescita della scienza e della tecnologia al giorno d’oggi. Dando uno sguardo al passato, in particolare all’ultimo secolo del secondo millennio, sin dagli inizi si intravedeva la stella sotto cui stesse nascendo la moderna Farmacologia con scoperte che iniziarono a modificare radicalmente le aspettative di vita della popolazione occidentale. Degne di nota ritengo, tra le altre, la cura della sifilide dopo la sintesi del salvarsan, la scoperta dell’acido acetilsalicilico (aspirina, n.d.r.), la cura di infezioni batteriche che, all’epoca erano una delle principali cause di morte, dopo scoperta delle penicilline. Sulle ali dell’entusiasmo si iniziò a produrre molti altri farmaci su larga scala fino al momento in cui obbligatoria fu una battuta d’arresto: la tragedia della Talidomide, farmaco che, se somministrato a donne in stato di gravidanza, provocava gravissime malformazioni sui feti. A questo punto, nella seconda metà del secoloscorso la comunità scientifica si interrogò in merito all’opportunità di effettuare studi molto più approfonditi con lo scopo di salvaguardare un principio tanto semplice quanti imprescindibile : primum non nocere. Diventò pertanto e per fortuna sempre più difficile immettere sul mercato nuove molecole, i contenuti tecnologici dei nuovi farmaci raggiunsero livelli elevatissimi e laddove i governi non contribuivano con incentivi alla produzione o al consumo, poveri cittadini. Le aziende virtuosamente innovatrici, venivano premiate col cosiddetto “brevetto”, ossia la garanzia che per un congruo periodo di tempo (solitamente 15 o 20 anni) nessun’ altra azienda potesse produrre né commercializzare il medesimo farmaco garantendo in tal modo la possibilità di ammortizzare adeguatamente i gli alti costi sostenuti. Se tanto mi da tanto, molti di questi brevetti sono ormai scaduti, anche altre aziende possono produrre farmaci precedentemente protetti da brevetto, e tali farmaci vengono commercializzati sotto il nome di generici: “Interchangeable multi source pharmaceutical product” lo definisce l’OMS. La crisi degli ultimi tempi ha investito molti settori e quello farmaceutico non ne è immune, e se l’interesse del cittadino è al di sopra di tutto, altrettanto dovrebbe essere per chi, per vocazione e competenza, dovrebbe essere la primaria interfaccia tra il sistema sanitario e l’intera cittadinanza: Gli eredi dei saggi monaci speziali, ossia , i moderni Farmacisti. Lo dice a chiare lettere il presidente della FOFI Andrea Mandelli, in un comunicato in cui fa riferimento alla recente delibera dell’AIFA , foriera di un adjustment al ribasso dei prezzi di riferimento dei generici per far fronte alla drammatica situazione economico-finanziaria dello stato italiano. E’ inutile prendere a riferimento di facciata la diversa situazione di altri paesi europei in cui , tra l’altro riferisce il Dott. Mandelli già da anni al momento dell’introduzione del Generico sul mercato, l’integrità professionale del Farmacista è stata preventivamente salvaguardata con adeguati incentivi. Concludo paragonando i farmaci nell’età moderna al pane  di manzoniana memoria: se non salvaguardiamo le farmacie e chi ci lavora, da dove verranno dispensati i farmaci per i cittadini, dai pozzi??

3 comments

  • Articolo molto interessante e condivisibile anche se, da cittadino comune, percepisco le case farmaceutiche come multinazionali ricche e spietate, prive di coscienza sociale se non la tutela delle proprie azioni. Pertanto, approvo pienamente il contenuto dell’articolo mirato alla ricerca, al pubblico, all’università e a quegli istituti che non trattano la commercializzazione dei farmaci, ma non credo giusto sovvenzionare lobby estremamente potenti.

  • Gli interrogativi di carattere etico sui Generici restano inquietanti ed irrisolti. Soprattutto quelli relativi ai concetti di Bioequivalenza e biodisponibilità. Il fatto è che chi ne parla viene tacciato di sovversività, e di volèr solo sperperare denaro pubblico a vantaggio delle multinazionali. Il chè può non essere vero..

  • Ma come fate a difendere i titolari di Farmacia che sono solo una casta!!!!!!!!!!!!!!!

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