Sciopero medici, i numeri dei sindacati: adesioni al 75%

Interventi rinviati, lievi disagi, tante braccia conserte: lo sciopero di medici, pediatri, veterinari e anestesisti pubblici tenutosi lo scorso mercoledì ha raccolto almeno il 75% di adesioni.

medici in scioperoNonostante le urgenze ospedaliere e domiciliari siano state, comunque, garantite, numerosi sono stati gli interventi saltati. La maggiore adesione allo sciopero “sanitario” dello scorso 16 dicembre, infatti, si è registrata proprio tra gli anestesisti, una delle categorie più colpite dalle misure prese dal Governo in ambito sanitario. “Noi siamo la categoria più interessata dalle ragioni dello sciopero, abbiamo avuto una adesione altissima, dell’80%, di tutti i medici che non potevano essere precettati – ha spiegato, a tal proposito, il presidente dell’Aroi, il sindacato degli anestesisti, Alessandro Gargallo – Sono saltati almeno 40mila interventi di elezione, ma siamo riusciti a garantire senza problemi le urgenze”. Numerose le lacune lamentate da medici, veterinari & co. nei riguardi del Governo Renzi. Il sit-in di braccia conserte, alla fine, pare aver portato qualche risultato: il Governo, infatti, ha riformato il discusso emendamento che “bloccava”, in un certo senso, le nuove assunzioni dei medici.

”Abbiamo cambiato il sistema alla base delle assunzioni, non più legate alla legge sulla responsabilità dei medici e cioè alla riduzione della medicina difensiva – ha spiegato il Ministro della Salute Lorenzin – I fondi arriveranno invece dai risparmi generati da altri provvedimenti entrati in stabilità: su appropriatezza, centrali uniche di acquisto, piani di rientro delle Asl in deficit. Penso che le Regioni non avranno problemi a recuperare i 300 milioni necessari, perchè abbiamo permesso gli strumenti per le assunzioni previste. È una scommessa che le Regioni possono assolutamente vincere”, ha spiegato il Ministro.

Tale provvedimento, però, non ha accontentato proprio tutte le Regioni. L’Assessore alla Sanità del Veneto, Luca Coletto, infatti, ha veemente espresso le sue riserve a proposito di queste rettifiche poste dal Governo. “Il Governo trova sempre il modo, a parole, di trovare i soldi per tutto e per tutti – spiega Coletto, che aggiunge – La realtà è che il ministro Lorenzin non può non sapere che i soldi non ci sono. Basta con il gioco delle tre carte“. Della stessa opinione sono i medici che hanno scioperato lo scorso mercoledì: “Nell’emendamento non si identificano fondi certi, ma derivanti da risparmi tutti da verificare. Inoltre, sembra siano consentiti contratti cocopro che il job act ha cancellato per il privato e che rappresentano un danno per i medici. Noi abbiamo chiesto e continueremo a chiedere con forza contratti a tempo determinato“, concludono.

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