Lavoro notturno: si ipotizza che possa porre gli under 20 a rischio di sclerosi multipla

Sebbene tale ipotesi sia da confermare con ulteriori studi, come dichiarato al quotidiano “Repubblica” da Giancarlo Comi, direttore della divisione di Neurologia e servizio di neurofisiologia del San Raffaele di Milano, due ricerche svedesi hanno trovato una correlazione tra il lavoro notturno  e un incremento del 50% del rischio di ammalarsi di sclerosi multipla.

Gli studi in questione sono di tipo “case control” e sono stati confrontati da ricercatori del Karolinska Institutet di Stoccolma.

Il Dott. Comi ritiene i risultati della ricerca svedese coerenti con l’evidenza che una carenza di luce solare, con conseguente deficit di Vitamina D, sia di per sé un fattore di rischio; tuttavia, tiene a precisare che vari altri fattori ambientali hanno un’influenza ben più preponderante.

Il primum movens della patologia, continua l’esperto, risiede senz’altro in un anomalo comportamento del sistema immunitario e dei geni che lo regolano.

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