La carenza di sonno danneggia il cuore. A testimoniarlo, un nuovo studio americano

Tanti sono i fattori che quotidianamente minacciano il riposo notturno. Una vita frenetica, il lavoro, i mille impegni quotidiani, nonché stress e malumore influiscono negativamente sulle ore di sonno, che si riducono drasticamente. A risentirne primo tra tutti il cuore. A testimoniarlo, un nuovo studio americano

sonnoStudi scientifici dimostrano che la carenza di sonno ha delle conseguenze fortemente negative sul regolare svolgimento delle nostre attività quotidiane, nonché sulla nostra salute. Una negatività che si ripercuote non solo a livello mentale, ma anche a livello fisico. Sottovalutare l’importanza del riposo notturno – la cui durata ideale è indicata dagli esperti tra le 7-8 ore – è altamente dannoso anche per il cuore. Il sonno infatti è un processo attivo  determinato dalla complessa interazione  di fenomeni che coinvolgono non solo le strutture del sistema nervoso centrale, ma anche quelle dell’apparato respiratorio e cardiovascolare. Secondo un nuovo studio americano – pubblicato sulla rivista “Hypertension” e condotto da Daniela Grimaldi della Northwestern university Feinberg School of medicine – dormire solo cinque ore a notte, altera in modo significativo i ritmi del battito cardiaco. La situazione risulta ancora più grave se si riposa nelle ore sbagliate, ossia quelle diurne. Un vero e proprio problema dunque, soprattutto per chi è costretto a lavorare di notte. I risultati dello studio, sono frutto dell’osservazione di un gruppo di 27 adulti sani, con notevoli problemi legati al sonno. I soggetti sotto analisi sono stati divisi in due gruppi, entrambi hanno dormito per sole cinque ore al giorno, un gruppo durante le ore di luce e uno durante la notte. Focus del monitoraggio dei volontari da parte dei ricercatori, è stata l’analisi della pressione sanguigna, il ritmo cardiaco, la variazione degli intervalli tra un battito e l’altro, i livelli dell’ormone dello stress norepinefrina nelle urine: tutti dati ripetutamente valutati. Secondo quanto emerso la mancanza di sonno è alla base di un’alterazione del ritmo cardiaco che si è innalzato in tutti i volontari, e che è indice di rischio cardiovascolare.

 

 

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