Francia, in farmacia “dossier pharmaceutique” per i cittadini

Sono ormai più di dieci milioni i francesi forniti di “dossier pharmaceutique”, la cartella individuale informatizzata promossa due anni fa dall’Ordine dei farmacisti transalpino. Il dato è stato ufficializzato mercoledì scorso in una conferenza stampa organizzata dall’associazione professionale per fare il punto sul progetto: sono circa 20mila i dossier aperti ogni giorno nelle 17mila le farmacie che hanno aderito all’operazione (in sostanza il 70% degli esercizi). Anziani e neonati le due categorie più “interessate”: circa 200mila cartelle appartengono a bambini di età inferiore a un anno (ad aprirli sono stati ovviamente i loro genitori), mentre tra gli ultrasessantenni uno su quattro risulta fornito di dossier. Lanciata nel 2008, la cartella informatizzata tiene traccia di tutti i farmaci – con o senza ricetta – dispensati al paziente in farmacia negli ultimi quattro mesi. L’obiettivo con cui è nata era ovviamente quello di ridurre i rischi da interazione e da cattivo impiego dei medicinali, ma nel tempo la cartella ha progressivamente allargato le sue funzioni tanto che a breve verrà anche impiegata per registrare le terapie farmacologiche prescritte in dimissione ospedaliera. A prova di privacy (il progetto ha ricevuto l’approvazione della Commissione nazionale che in Francia tutela le libertà individuali in campo informatico), il dossier può essere consultato dal farmacista soltanto con l’impiego della sua carta di abilitazione assieme alla tessera sanitaria fornita dal paziente. L’apertura della cartella individuale è del tutto gratuita per i francesi: il progetto infatti è finanziato dai farmacisti con una trattenuta sui loro contributi obbligatori.

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